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È l’opera, definita da Claudio Magris «un saggio poetico», che impose Predrag Matvejevic all’attenzione della critica: “Breviario mediterraneo” (Hefti, 1988, poi Garzanti, 1991), ci schiude nelle sue pagine il Mar Mediterraneo, la sua anima frastagliata, le sue infinite varietà di genti. Ed è il libro che ha scelto di raccontare lo scrittore e poeta Luigi Nacci, nell’ambito della terza edizione del progetto “Ti porto un libro”, promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge, coordinato da Vanna Coslovich, responsabile Relazioni esterne dell’Autorità Portuale, e da Valentina Gasparet, curatrice di pordenonelegge.


“Breviario mediterraneo” è un saggio fondativo della storia culturale dell’area composita intorno al “Mare Nostrum”: appuntamento, dunque, oggi 5 gennaio, con messa online alle ore 18 sui canali social e YouTube del Porto di Trieste e di pordenonelegge, per seguire Luigi Nacci nella video produzione che restituirà alcune pagine del libro ripercorrendo la storia delle civiltà fiorite intorno al Mediterraneo. “Dopo la greca e la romana – scriveva il grande autore di Mostar – la bizantina, l’italiana e la francese con quella provenzale, la spagnola con quella catalana, l’araba sparsa nelle varie regioni, la croata dalla Dalmazia alla Pannonia, la slovena dal litorale fino alle Alpi, la serba con la montenegrina, la macedone e la bulgara, l’albanese, la rumena, la turca e probabilmente altre ancora. Perché “le culture del Mediterraneo non sono solo culture nazionali”.
«Ti porto un libro – ci spiega Luigi Nacci – perché un libro è un porto. Un libro è un molo, da cui le barche partono e fanno ritorno. Un libro è un mare, è il Mediterraneo. Un libro è un oceano da esplorare, con tutti i suoi abissi, le sue onde, e i suoi venti. Un libro è la possibilità di immergersi dentro un mare e diventare creature nuove, di rifarsi. Il libro è una vita nuova a cui affidarsi per diventare nuovi. Ho scelto “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejević perché è un libro che parla in maniera profonda di Europa, di tutto quello che ci differenzia, ma soprattutto di quello che ci accomuna, e il Mediterraneo è in qualche maniera il legame più grande per noi di questo continente. Questo è un libro di pace è un libro di conoscenza, ed è un libro che tutti dovremmo leggere, soprattutto quando qualcuno ritira fuori dagli armadi la bandiera scura dei nazionalismi. È un libro che ci parla ancora oggi: sono mesi in cui viviamo una guerra in Europa, e allora questo libro ci parla non solo di pace ma anche di come possiamo essere di nuovo in pace, mediterranei, europei e fratelli». Il Porto di Trieste si estende anche a terra, non solo sul mare: il set per le riprese del video di Luigi Nacci è stato il polo retroportuale e industriale dello scalo, tra la zona di Bagnoli della Rosandra e il canale navigabile.

 

Info e dettagli:
www.porto.trieste.it
www.pordenonelegge.it

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In copertina, lo scrittore e poeta Luigi Nacci oggi protagonista a “Ti porto un libro”.

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