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(g.l.) Ha suscitato notevole scalpore in Friuli Venezia Giulia, ma anche a livello nazionale, la nuova, singolare azione di protesta del filosofo Emanuele Franz di Moggio Udinese. «Chiudere lo spazio fisico per aprire lo spazio interiore» è, infatti, il motto di questa incredibile impresa del mistico friulano, che è anche scrittore e poeta. Come molti ricorderanno, la scorsa estate, Franz era andato a vivere in un bidone dell’immondizia per invitare alla riflessione sulla caducità della vita, ma ora è arrivato a un’azione ancora più estrema: farsi “murare” vivo, come era in uso nell’Europa del XI secolo fra i reclusi ed asceti radicali, tanto da dare origine al termine “clausura”. Si tratta di un progetto filosofico e religioso al tempo stesso che però non si esaurisce nella forma, bensì proprio nel contenuto del messaggio che questa azione si propone di dare.
«Viviamo tutti murati vivi – dice Emanuele Franz -, solo che i muri sono quelli della mente. Il mondo moderno, infatti, divide e separa tutti da tutti, ci ha separati gli uni dagli altri con tanti muri invisibili». Convinto che farsi murare vivo, come era in uso mille anni fa, fosse un esempio necessario per invitare l’umanità a una unità senza divisioni, il filosofo moggese si è dunque fatto “rinchiudere” con malta mattoni in un angusto spazio di appena un metro e mezzo per due, segregato vivo in una cella senza alcuna possibilità di uscire. Un’azione forte, ma non incosciente – si assicura -. Il progetto prevede, infatti, una reclusione per un periodo di tempo limitato in cui Franz è costantemente supportato da collaboratori informati sulle sue condizioni di salute e che gli garantiscono supporto costante: ricambio di acqua, cibo e appoggio. In caso di reale emergenza vi sarebbe un intervento immediato. Ma l’azione resta e il messaggio anche: «I muri dividono lo spazio, ma non il cuore», ripete infatti il filosofo friulano.

Intanto, pochi giorni fa, Emanuele Franz ha pubblicato per i tipi della Audax Editrice di Moggio Udinese il libro “Le origini del Transumanesimo. Da Zoroastro a Davos”. Il libro, singolare per la sua foggia, contiene una “prefazione” di Friedrich Nietzsche. Sì, avete letto bene: proprio il filosofo tedesco a tutti noto che l’autore assicura di aver “incontrato” in una visione a Venezia il 26 marzo (giorno di San Emanuele) e di avere ricevuto da questi sotto dettatura un suo intervento sul concetto di “oltre uomo”, proprio nella città dove Nietzsche visse saltuariamente dal 1880 al 1887.
Il concetto di transumano (letteralmente, oltre l’uomo) sembra all’apparenza un concetto legato alla modernità, essendo spesso associato alle possibilità della tecnologia di integrare la macchina alla vita quotidiana per “potenziare” la vita e tale quindi da ridefinire il concetto che abbiamo di “uomo”. Tuttavia, in questo lavoro di ricerca filosofica, Franz fornisce una chiave di lettura inusuale: l’ipotesi è che la tendenza moderna all’iper-digitalizzazione, alla supremazia della tecnica sull’etica e alla scorporazione dell’uomo in voto a una dimensione più “energetica”, trovi il suo fondamento originario nel dualismo, ovvero in una visione del mondo che ha origine quasi tremila anni fa con il profeta Zoroastro, poi continuata nei Manichei, Gnostici, Catari, Rosacroce e altri movimenti eretici. Questo dualismo consiste nel ritenere il corpo un male da superare, da sopprimere in voto a una dimensione più veritiera fatta di pura energia, ovvero digitale. Il testo contiene, tra le altre, una intervista inedita al filosofo francese Alain De Benoist, ha 140 pagine per 18 euro di copertina, e può essere ordinato al sito dell’editrice www.audaxeditrice.com

Infine, in occasione della Settimana Santa, il Patriarca di Costantinopoli ha risposto all’appello del filosofo. Emanuele Franz che, come detto, nell’estate scorsa aveva destato scalpore andando a vivere in un bidone dell’immondizia in segno di protesta contro il consumismo e in novembre aveva scalato in solitaria il Monte Sinai, in Egitto, invocando l’unità dei Cristiani, ha ricevuto risposta da Bartolomeo in merito al suo appello per l’unità e la pace.
Il Patriarca ortodosso ha infatti manifestato profondo interesse per le attività dell’asceta di Moggio Udinese in merito al suo progetto “Voi siete Uno” che fa appello all’unità dei Cristiani. E, oltre a mandare la sua benedizione per le attività del filosofo e per la Pasqua cristiana, il Patriarca Bartolomeo si è detto «profondamente toccato dai suoi interessi e dallo studio della storia delle religioni, così come dai suoi viaggi e dalla sua conoscenza delle diverse chiese e monasteri ortodossi».

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In copertina, il filosofo Emanuele Franz che si è fatto “murare” in segno di protesta.

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