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di Mariarosa Rigotti

Su il sipario da ieri pomeriggio, a palazzo Frisacco, nel cuore di Tolmezzo, su una grande mostra personale con protagonista colui che Carlo Sgorlon definì «il pittore del silenzio e dell’ascolto sommesso della musica suprema dell’universo». È Claudio Mario Feruglio del quale, in questa occasione, si potranno ammirare cinquanta opere realizzate in quindici anni, dal 2007 al 2022.

Claudio Mario Feruglio

La rassegna intitolata “In ascolto”, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 25 marzo (orari dal lunedì al sabato – martedì escluso – dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30, la domenica dalle 14 alle 18). Inoltre, va ricordato che nel periodo dell’esposizione ci sono in cartellone degli incontri intitolati “La parola a”, sempre con inizio alle 16: sono previsti per l’11, 18 e 26 febbraio oltre che per il 5, 12, 18 e 25 marzo, e saranno con appassionati e cultori d’arte che vedranno la partecipazione di artisti, poeti, scrittori, storici dell’arte, filosofi e teologi. Va poi sottolineato che la mostra è stata voluta dall’amministrazione comunale tolmezzina – assessorato alla cultura e gode del patrocinio dell’associazione Aura e Casa Comune della Cultura europea.
Come detto, la mostra presenta una selezione di opere scelte del maestro friulano che sono centrate proprio sulla poetica del silenzio, tema che all’artista è particolarmente caro. E, allora, prendiamo a prestito proprio le parole di Feruglio: «Per fare pittura – racconta – ho bisogno di silenzio, di rapportarmi con il silenzio, di sentire la voce dell’anima, di sentire la voce della natura, di cogliere l’essenza. Ho bisogno di ascoltarmi per creare e di ascoltare per essere stimolato al gesto pittorico. Di sintonizzarmi all’ascolto di quella voce che proviene da lontano, che ti interroga con i suoi profondi silenzi, il più delle volte questa voce ti ribalta tutti i piani». E ancora: «Sono felicissimo quando penso che non mi appartengo, ma appartengo a un progetto più grande di me, che non so neppure io dove mi condurrà, sicuro comunque in un cammino di luce. Mi sento dentro la pittura con tutta la forza della vita, una pittura impressa nel mio sangue, che si smaterializza per donarsi agli altri. Una pittura ricevuta come dono gratuito, compagna fedele, musica visiva che si fa comunione di pensiero».

Un momento della vernice.


Inoltre, è stato ricordato che di Feruglio «hanno scritto autorevoli personalità del mondo della cultura e dell’arte, rilevando come nelle sue opere si manifestino il Silenzio e la Luce per farsi proiezione in ognuno di noi. Già Carlo Sgorlon in un importante saggio di qualche anno fa scriveva di Feruglio definendolo il pittore del silenzio e dell’ascolto sommesso della musica suprema dell’universo. Non potrebbe essere diversamente per un artista come lui che, nel corso della sua attività, dalla formazione accademica a oggi, ha realizzato opere uniche modulandole secondo un linguaggio che invita all’ascolto interiore».
La mostra è stata presentata dal poeta Marco Marangoni che ha tracciato il profilo del pittore: «L’arte di Feruglio – ha evidenziato il critico letterario – ci richiama ai paesaggi segreti che ognuno in fondo si porta dentro e di cui talvolta si chiede, nelle sue solitudini di uomo spaesato e planetario. I suoi scorci ci mostrano come il mondo sia in se stesso un processo di s-velamento, dove la fonte luminosa resta il cuore segreto di una visione e di una “viandanza”».
Una nuova tessera, dunque, la mostra “In ascolto” a Tolmezzo dell’artista udinese (è nato, infatti, nel capoluogo friulano nel 1953) e che si è formato studiando all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Una carriera artistica, quella di Claudio Mario Feruglio, lunga più di cinquant’anni che lo ha visto protagonista di numerose rassegne in musei, gallerie private e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero, tra le innumerevoli si ricorda la partecipazione alla XLVI Esposizione internazionale d’arte di Venezia – nell’ambito delle mostre collaterali – rassegna Memorie e Attese 1895-1995, con il gruppo Le Voci del Silenzio.

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In copertina e qui sopra due delle espressive opere di Claudio Mario Feruglio.

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