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Novantacinque anni fa, il 23 giugno 1928, nasceva a San Giovanni di Casarsa della Delizia Giovanni Fabris, storico organista del Duomo sangiovannese, scomparso nel 1976. Proprio in questa data, e quindi domani, che è anche la vigilia del giorno dedicato al Santo patrono, si terrà uno degli eventi clou della prima edizione del “Festival Giovanni Fabris”: alle 19.30 sarà infatti eseguito il “Vespro solenne per la Natività di San Giovanni Battista”. In scaletta anche la composizione che il musicista dedicò alla sua comunità e che verrà eseguita nuovamente dopo tanti anni proprio all’organo Zanin che lui a lungo suonò.
Il Duomo di San Giovanni di Casarsa.
Ad accompagnare il rito vespertino saranno la Corale Casarsese, l’Insieme vocale elastico e la Polifonica Friulana Jacopo Tomadini, accompagnati dall’orchestra della Polifonica Tomadini e dal citato organo Zanin. A celebrare il vespro, inserito nel programma della “Fiesta di San Zuan”, sarà don Ugo Gaspardo, padre spirituale del Seminario di Pordenone assieme a don Giancarlo Pitton, parroco del Duomo.
«La scelta del giorno della natività di San Giovanni Battista (24 giugno) – sottolinea don Pitton – è legata al solstizio d’estate, al giorno in cui il sole, giunto al suo zenit, comincia a calare lungo il suo orizzonte. Ai credenti il ridursi della luce solare ha richiamato la disponibilità del Battista a scomparire, a cedere il posto a chi era più grande di lui. Dopo aver riconosciuto in Gesù l’atteso Messia, egli ha confidato ai suoi discepoli: “Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece diminuire” (Giovanni 3,29-30)». Come detto, sarà anche l’occasione per riscoprire le musiche conservate negli archivi del Duomo: per la prima volta dopo tanto tempo verranno, infatti, eseguite le antifone proprie di questa festa tratte dai libri corali della parrocchiale e così anche l’inno appartenente alla tradizione orale paesana. «Ad aprire il vespro sarà il meraviglioso “Veni Domine” di Giovanni Fabris – spiega Gabriele Martin, responsabile artistico del Festival -, mottetto per organo e coro all’unisono costruito con un raffinatissimo tessuto armonico e una delicata e intensa melodia che racchiude tutta la speranza contenuta in questa invocazione».
«Questo del Festival è un progetto – ha affermato il sindaco Claudio Colussi, il quale ha seguito il progetto assieme al consigliere delegato alle associazioni Antonio Deganutti – che coinvolge tutto il territorio comunale e che ora dopo le tappe di Casarsa e Sile giunge a San Giovanni per celebrare un vero e proprio protagonista della scena musicale del Novecento friulano: quel Giovanni Fabris che non solo è stato a lungo organista del Duomo di San Giovanni, soprannominato il “muini” (sagrestano in lingua friulana, ndr), ma anche compositore di rilievo nel panorama musicale regionale e non solo, fonte d’ispirazione nell’avvicinamento alla musica per tanti dei suoi concittadini».
Organizzazione Città di Casarsa della Delizia e Associazione culturale Accademia Organistica Udinese con la collaborazione di Par San Zuan, Associazione Corale Casarsese, le Parrocchie di San Giovanni, Casarsa, Orcenico Inferiore-Sile, Comune di Zoppola, Polifonica Friulana Jacopo Tomadini e con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. La rassegna è inserita nel programma del Festival Organistico Internazionale Friulano “Giovanni Battista Candotti”, di cui è direttore artistico il maestro Beppino Delle Vedove.
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In copertina, Giovanni Fabris all’organo Zanin del Duomo di San Giovanni.