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PORDENONE – I riflettori del Teatro Verdi di Pordenone si accendono oggi 15 aprile (inizio 20.30) su Sergio Bernal, giovane e già affermato danzatore madrileno che ha saputo fondere la passione per il flamenco con la tecnica e l’eleganza della danza classica. Classe 1990, Bernal – miglior ballerino internazionale 2022 per “Danza&Danza magazine” – è considerato il più importante e famoso ballerino spagnolo del momento, amatissimo a livello internazionale e in Italia. “A night with Sergio Bernal” è uno spettacolo affascinante, ispirato alla cultura iberica e allo spirito gitano tra vertiginosi assoli e raffinate figure d’insieme. Le coreografie originali sulle note di Ricardo Cue, Alberto Iglesias – autore delle colonne sonore di Pedro Almodovar, tra tutte Hable con ella – e Saint-Saëns sono arricchite da un’inedita versione del Bolero di Ravel e il celebre Zapateado creato da Antonio Ruiz Soler sulla musica di Pablo de Sarasate per un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo della cultura gitana.
A Night with Sergio Bernal è uno spettacolo che sprigiona quello che Federico Garcia Lorca chiamò “duende”, un fascino ammaliatore talvolta venato di tristezza e inquietudine, dettato non soltanto dalla straordinarietà dei suoi protagonisti, ma da una coreografia che combina la danza tradizionale spagnola, con i suoi ritmi di bolero e flamenco e suoni ardenti della “jota” e “sevillana”, con un repertorio neoclassico in cui virtuosismo e liricità raggiungono livelli vertiginosi.
Il Caffè Licinio del Teatro sarà aperto un’ora prima dell’inizio dello spettacolo per un aperitivo con buffet. Per prenotazioni rivolgersi alla biglietteria. Info e biglietti: www.teatroverdipordenone.it; biglietteria@teatroverdipordenone.it; telefono 0434.247624.
VENEZIA – Da oltre due decenni è una delle voci più amate e ascoltate della radiofonia nazionale, ed è autore teatrale per grandi voci delle scene italiane, ma è anche psicologo, giornalista, divulgatore sensibile alle tematiche dell’ambiente e della sostenibilità, come ha dimostrato ideando e rendendo tangibile in Italia la Giornata nazionale del Risparmio energetico. Massimo Cirri, toscano trapiantato a Milano, storica voce di Caterpillar su Rai radio2, è un vero Maestro della parola, che padroneggia con garbata, sapida e sempre profonda leggerezza: dalla radio alle pagine dei libri, dai testi teatrali ai colloqui con i cittadini incontrati in venticinque anni di lavoro nei servizi pubblici di salute mentale. Sarà lui il prossimo protagonista del cartellone letterario In_touch 2023, promosso dalla Rete Biblioteche Venezia con il contributo dei fondi strutturali europei Pon Metro. Domani 16 aprile, alle 18 nella Biblioteca Vez di Mestre, Massimo Cirri sarà protagonista di un incontro sul filo rosso “#Liberatutto. Le parole, la radio, la vita”. Condurrà la conversazione la giornalista Michela Nicolussi Moro, firma del Corriere Veneto.
L’incontro è aperto con ingresso libero, gli spettatori che dispongono della prenotazione avranno accesso dalle 17.30, gli altri potranno entrare a ridosso dell’incontro per i posti rimasti. Dettagli sul sito https://www.comune.venezia.it/it/content/eventi-intouch A conclusione è previsto il firmacopie dell’autore per l’ultimo libro “Quello che serve. Un racconto tra malattia, cura e Servizio Sanitario Nazionale” (Manni), scritto insieme alla regista Chiara D’Ambros, con cui aveva realizzato anche l’omonimo documentario diffuso da Rai3. C’è qualcosa che da oltre un secolo parla a tutti, dovunque si trovino e qualsiasi cosa stiano facendo, a chi è fermo e a chi si muove, a chi viaggia e a chi è steso sulla spiaggia: è la radio, un medium senza fili e che non ci richiede alcun click: la radio vive anche nel buio, sa interferire con la nostra esistenza quotidiana in modo dialogico e non invadente grazie alla natura poligama, porosa e sempre, costitutivamente, sintonica che le appartiene.
Massimo Cirri
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In copertina e all’interno alcune immagini delle interpretazioni di Bernal.