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Approda in esclusiva sul palco del Teatro Verdi di Pordenone martedì 7 marzo (inizio 20.30) la creazione che Thierry Malandain – unanimemente considerato uno dei più importanti coreografi europei e internazionali, direttore del prestigioso Centre chorégraphique national di Biarritz, in Francia, dove nel 1998 è stato fondato il Malandin Ballet Biarritz – ha ideato per celebrare il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven che ricorreva nel 2020.
La sua “Pastorale” – eseguita da 22 straordinari interpreti del Ballet Biarritz sulle note della sesta Sinfonia del Genio tedesco – evoca l’antica Grecia e il periodo ellenico come luogo di nostalgia e ricerca. Impregnato della più pura serenità, nel capolavoro di Beethoven possiamo trovare i sentieri fioriti della pastorale antica, l’innocenza della giovinezza, o anche le polveri sacre di Atene, città venerata nei secoli dai poeti e dagli artisti per aver creato la Bellezza. In quest’opera immortale, esplicito collegamento al rapporto fra il Teatro e la Natura, Beethoven resuscita ai nostri occhi l’Arcadia dell’età dell’oro.
Nato in Normandia nel 1959, Thierry Malandain ha ricevuto negli anni innumerevoli premi e riconoscimenti per il suo contributo all’esplorazione della danza contemporanea e neoclassica. In questa creazione, il coreografo narra con sintesi magistrale l’amore del compositore tedesco per la Natura, e ce ne restituisce tutta l’emozione. Accompagnata da musiche immortali «la nostra Pastorale evoca il periodo ellenico come luogo di nostalgia e ricerca, del dolore di un desiderio senza fine nel regno spirituale dell’infinito», spiega Thierry Malandain. Autore di oltre 80 coreografie, Malandain continua a creare un repertorio coerente, profondamente legato al “balletto” dove la priorità è data al corpo danzante, alla sua potenza, alla virtuosità, alla sua umanità e sensualità. I suoi danzatori provengono da una formazione classica che, attraverso il lavoro con il coreografo, viene resa attuale.
«La mia cultura è quella del balletto classico a cui resto legato», spiega ancora Malandain. «Pur riconoscendo che i codici artistici e sociali sono di un’altra epoca – conclude -, penso che questa materia ereditata da quattro secoli di storia doni ai danzatori risorse e materiale inestimabile. Allora mi diverto diventando classico per qualcuno, contemporaneo per altri, alla ricerca semplicemente della danza che amo».
Il Caffè Licinio sarà aperto un’ora prima dell’inizio dello spettacolo per un aperitivo con buffet che si può prenotare in biglietteria. Intanto domani, 6 marzo, sempre al Caffè Licinio alle 18.30, l’incontro-aperitivo con la consulente Prosa Claudia Cannella per scoprire i prossimi spettacoli in cartellone: “L’attesa” con Anna Foglietta e Paola Minaccioni intensissime tra ironia e noir, i colori sgargianti del “Cyrano de Bergerac” di Arturo Cirillo, fino alle profonde sfumature de “Il gabbiano” di Cechov riletto da Leonardo Lidi. Per prenotazioni rivolgersi alla biglietteria: www.teatroverdipordenone.it; biglietteria@teatroverdipordenone.it. Telefono 0434.247624.
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In copertina e all’interno tre immagini del bellissimo spettacolo di danza.