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di Giuseppe Longo
Conta già varie iniziative la lunga marcia di avvicinamento a quell’importantissimo evento che ormai è da tutti conosciuto come Go!2025, vale a dire Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura fra appena due anni. Un immenso “contenitore” nel quale anche la musica avrà un ruolo fondamentale, tanto che l’Orchestra “Thomas Schippers”, attraverso l’associazione che la esprime, ha voluto offrire fin d’ora un suo significativo apporto. Per questo, sotto la guida di Carlo Grandi, ha dato vita al Festival Schippers 2022-2023, un progetto di ampia portata che si snoderà nei mesi di marzo e aprile con una dozzina di concerti, tutti con ingresso libero, suddivisi in tre diverse produzioni. La prima, dal titolo “Creatività e stravaganze barocche della Mitteleuropa” con musiche di Tartini, Telemann, Gallus e Rameau, si svilupperà in quattro appuntamenti, il primo dei quali sarà giovedì prossimo, alle 20.30, nella splendida cornice della Basilica di Santa Maria Assunta, a Muggia Vecchia, che ospita la “Schippers” a ogni sua nuova iniziativa. Alla serata inaugurale seguiranno i concerti, da venerdì a domenica, di Gradisca d’Isonzo, Tarvisio e Aquileia. Il progetto, nel suo insieme, è sostenuto dalla Regione Fvg e dalla Fondazione Carigo.
– Maestro Grandi, quali sono le motivazioni alla base del nuovo Festival Schippers?
Il progetto della Capitale europea della cultura 2025 è un’irripetibile occasione per creare delle nuove sinergie artistico-culturali nella città di Gorizia e in tutto il suo territorio. Proprio per questo motivo, abbiamo pensato ad un programma triennale di graduale avvicinamento al 2025, iniziando dal Festival Schippers 2022 con la valorizzazione di musicisti vissuti o attivi musicalmente nel territorio isontino fin dal periodo rinascimentale.
– Quindi, come si muoverà l’iniziativa?
La nostra proposta non desidera essere un’operazione musicologica, ma un’occasione per entrare nel vissuto storico e soprattutto emotivo del territorio nelle varie epoche, ben cinque secoli, attraverso la musica. In questo lungo itinerario artistico è di fondamentale importanza la scelta dei siti che ospiteranno i concerti, per creare una forte sinergia tra la proposta musicale e il contesto ambientale e storico in cui verrà eseguita. In quest’ottica, otto concerti su dodici del Festival Schippers 2022 si terranno nel territorio isontino e in siti particolarmente affini al repertorio musicale che vi verrà proposto, nonché di alto valore storico e culturale.
– E l’obiettivo principale qual è?
Quello di creare attraverso la musica e la contemporanea valorizzazione dei luoghi che ospiteranno gli eventi del Festival un’ulteriore forte elemento di condivisione sociale nell’entusiasmante cammino di avvicinamento al 2025. Al fine di migliorare la diffusione e la promozione degli eventi sul territorio, anche nella scelta dei partner abbiamo privilegiato i Comuni e le Associazioni delle aree istituzionali coinvolte dal progetto per il 2025, cercando di creare una sorta di corridoio culturale tra Gorizia ed Aquileia, passando dal Collio goriziano dove abbiamo ritrovato le origini di Ignaz Schuppanzigh, maestro e amico di Beethoven.
– Ma, vista la vicinanza, ci sarà anche uno sconfinamento nella cultura slovena?
Sì, l’anello di congiunzione con la cultura slovena sarà emblematicamente rappresentato dal concerto che la “Schippers” terrà nella suggestiva cornice del Santuario della Castagnevizza a Nova Gorica”
– Allora, come si articolerà il Festival?
Il programma disegnerà dal punto di vista della configurazione geografica un ampio arco, partendo dall’estremo lembo sud-orientale del Friuli Venezia Giulia, rappresentato dal Comune di Muggia, per arrivare a Tarvisio nel territorio montano nord-orientale della nostra regione. Nel corso del suo articolato viaggio musicale, il Festival toccherà con otto eventi sette Comuni coinvolti nella programmazione delle attività culturali previste per Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025
– Quindi, si andrà anche oltre l’Isontino?
Proprio così. Nonostante l’obbiettivo primario del Festival di quest’anno sia rivolto alla valorizzazione del patrimonio culturale-musicale nonché storico ed ambientale dell’Isontino, abbiamo pensato di ampliare il più possibile il raggio d’azione degli eventi concertistici, offrendo così anche al pubblico di altre province della regione la possibilità di assaporare l’atmosfera creata dal suono della Mitteleuropa ed in particolare dal repertorio musicalmente e storicamente legato al territorio di Gorizia e Nova Gorica.
– Per cui, in concreto…
La manifestazione prevede tre diverse produzioni artistiche interpretate dall’Orchestra “Schippers”, da me diretta, con quattro concerti ciascuna, per un totale di dodici eventi. La loro distribuzione artistica sul territorio regionale seguirà un principio di scelta su base culturale, musicologica, storica ed ambientale. Fondamentalmente, saranno sempre la musica e la sua origine storica a determinare la scelta del sito più consono alla realizzazione del concerto, come nel caso degli appuntamentii dedicati a compositori vissuti nel territorio di Gorizia. Il programma del Festival segue, però, un principio di ampiezza anche per quanto riguarda l’estensione del periodo storico a della configurazione geografica dei brani dal punto di vista musicale. Ci saranno, inoltre, una prova aperta ed una conferenza su Lorenzo Da Ponte, il librettista di Mozart in Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte.
– Il tutto, dunque, anche con un “respiro” europeo.
Certamente! Nell’arco delle tre diverse produzioni artistiche proposte, abbiamo intenzionalmente voluto coinvolgere l’Europa nella sua totalità. E questa straordinaria opportunità della Capitale europea della Cultura 2025 ci offre la possibilità di far conoscere le origini, la storia e la contemporaneità della nostra grande tradizione musicale e di compararla al tempo stesso con quella degli altri Paesi europei. Soltanto una fortissima condivisione emotiva può creare le basi in proiezione futura per un dialogo aperto sia a livello transfrontaliero che europeo.
– Quindi, come si svilupperà l’ampio progetto musical-culturale?
La prima produzione si aprirà a composizioni che rappresenteranno la totalità dei Paesi europei, pur appartenendo dal punto di vista cronologico all’Epoca Barocca con un ulteriore sconfinamento in quella Rinascimentale grazie al brano del noto compositore di origine slovena Jacobus Gallus. Nell’ambito di questo programma verrà eseguita la suggestiva “Ouverture Burlesque de Don Quixotte ” di Georg Philipp Telemann nonché una Sinfonia di Giuseppe Tartini, Maestro delle Nazioni, La Suite da Platèè di Jean Philippe Rameau e brani da Les Indèès Galantes dello stesso autore francese.
– E la seconda produzione?
Sarà dedicata al repertorio romantico mitteleuropeo, con musiche di Johannes Brahms, Max Reger e Richard Strauss, ma avrà come perno centrale del programma la celebre “Cavatina” dal quartetto per archi opera 130 di Ludwig van Beethoven (eseguita dal violinista Ignaz Schuppanzig, originario del Collio, che ne fu primo esecutore assoluto), con una collocazione geografica appartenente al cuore della Mitteleuropa.
– Arriviamo, dunque, alla terza.
Sì, questa produzione presenterà agli ascoltatori le Sinfonie di Ignazio Saverio Gobbi, Antonio Salieri e Wolfgang Amadeus Mozart, proponendo composizioni del periodo Classico sull’asse Gorizia-Vienna.
– Maestro, torniamo infine ai Comuni coinvolti dal Festival Schippers.
Desidero ricordare le città perno del progetto Capitale della Cultura 2025: Gorizia che ospiterà un concerto in Sant’Ignazio (sala del Settecento) e Nova Gorica che sarà rappresentata dal concerto che si terrà nella mistica atmosfera del Santuario della Castagnevizza. Proseguendo il suo viaggio nel territorio isontino, il Festival toccherà con due eventi Gradisca d’Isonzo, poi Dolegna del Collio, Capriva del Friuli, il parco Ungaretti di Castelnuovo, nel Comune di Sagrado, e il Museo Archeologico di Aquileia, che pur essendo in provincia di Udine appartiene alle aree istituzionali coinvolte dai programmi per il 2025. Passeremo poi all’Udinese vero e proprio con i concerti di Villa Romano a Manzano e a Tarvisio, per concludere nella provincia di Trieste con un concerto nella Chiesa Evangelica Luterana nella città capoluogo ed uno nella Basilica di Santa Maria Assunta a Muggia Vecchia.
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In copertina e all’interno il maestro Carlo Grandi con l’Orchestra “Thomas Schippers” nella Basilica di Muggia Vecchia dove ora si terrà il concerto inaugurale.