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Coro e orchestra “Cremona Antiqua” – diretti dal loro fondatore, il maestro Antonio Greco, che vantano partecipazioni ad alcune delle più rilevanti rassegne del panorama nazionale e internazionale – saranno protagonisti oggi, 17 febbraio (ore 20.30), di un concerto in esclusiva al Teatro Verdi di Pordenone che propone una nuova ricostruzione filologica del “Vespro della Beata Vergine” di Claudio Monteverdi, monumento musicale, capolavoro della musica sacra, la cui esperienza d’ascolto dal vivo è tra le più rare, suggestive ed emotivamente coinvolgenti.

Antonio Greco


Già assistente di Sir John Eliot Gardiner e collaboratore di Riccardo Muti, Antonio Greco dirige i gruppi residenti del Monteverdi Festival di Cremona, ovvero un’orchestra di 17 elementi con strumenti originali, il coro di ben 24 voci e 4 solisti. Pietra miliare della musica occidentale, con questo mosaico di suoni Monteverdi segnò il punto di arrivo della lunga e onorata tradizione polifonica sacra rinascimentale, spalancando le porte al nuovo stile concertato dei secoli a venire.
L’ascolto del “Vespro della Beata Vergine” equivale a un vero e proprio viaggio nel glorioso tempo della Repubblica Serenissima, in cui l’opera venne pubblicata nel 1610. Venezia fu allora il principale centro dell’editoria musicale in Italia, oltre che tra i poli culturali più importanti e ambiti dagli artisti di tutta Europa grazie alla presenza della Cappella di San Marco. Toccò a Monteverdi accompagnare il graduale passaggio dalla polifonia alla monodia attraverso i suoi nove libri di Madrigali, forma vocale polifonica che un secolo prima rappresentò tra i più importanti veicoli della raffinata arte di Willaert. Con il suo “Vespro” Monteverdi cercò in musica l’equivalente del Palazzo Ducale di Mantova, sfarzosamente ornato per esprimere lo splendore e la grandezza dei Gonzaga. L’enorme varietà di forme e stili che convivono in questa composizione rendono dunque il Vespro della Beata Vergine un vero e proprio saggio delle straordinarie capacità tecniche ed espressive di Monteverdi, qui custodite in un’opera grandiosa quanto unica nel suo genere.
Nella mattina odierna, a partire dalle 11, il maestro Maurizio Baglini sarà protagonista di un incontro pubblico per la rassegna “Scatole sonore” dedicato al linguaggio universale della musica, capace di attraversare il tempo e di unire culture diverse. Ogni genere musicale è in grado di far nascere emozioni e creare legami. Oltre le barriere spazio-temporali, la musica ricostruisce un “dialogo delle anime” attraverso il dialogo degli strumenti, degli accordi, dei gesti, dei respiri.
Cresce, intanto l’attesa, per l’arrivo sul palco del Verdi di un grande evento di respiro internazionale: venerdì 24 e sabato 25 febbraio si accenderanno le magie della storica compagnia dei “Mummenschanz” che, a 50 anni dalla fondazione, continuano ad affascinare il pubblico con le loro poetiche creature senza tempo.

Info e biglietti:
www.teatroverdipordenone.it
biglietteria@teatroverdipordenone.it
Telelefono 0434.247624

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In copertina, Coro e Orchestra “Cremona Antiqua” oggi attesi a Pordenone.

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