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“Viers Pordenon e il mont. Pier Paolo Pasolini da Casarsa ai luoghi della giovane poesia italiana”: il progetto realizzato da Fondazione Pordenonelegge per italiana.esteri.it e la rete degli Istituti Italiani di Cultura, con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – che ha portato in tutta la regione le suggestioni di 11 video dedicati ad altrettanti luoghi della poesia e del mito di PPP nel centenario della nascita, realizzati per il progetto Pasolini undici#ventidue – si chiude con due appuntamenti giovedì 19 e venerdì 20 gennaio, rispettivamente a San Vito al Tagliamento e Casarsa della Delizia.
Domani a San Vito al Tagliamento, alle 18.30 al Teatro Arrigoni, “Io ti ricordo”: l’incontro con la poetessa Beatrice Achille, Giuseppe Mariuz e altri testimoni locali. Conduce Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge.
Casa Colussi a Casarsa delle Delizia e il Molo Audace di Trieste legati dal filo rosso della poesia: per Pasolini la casa materna fu il luogo della rivelazione poetica e confermò il legame ombelicale con la sua terra di adozione; è la stessa attrazione che, una casa “allargata” alle dimensioni di una città, esercita Trieste nei confronti della poetessa Beatrice Achille aderendo a quella che definisce ‘un’intima maledizione’: «Si trascorre una vita intera a scappare di casa, ma per tornarvi, anche solo con il pensiero». I suoi luoghi «ti richiamano a sé, quasi fossero sirene distanti ed è questo l’unico canto che ti è familiare».
Venerdì, alle 18.30, nella sezione Friuli della Biblioteca civica di via Risorgimento a Casarsa, luogo fondamentale per il grande poeta e intellettuale, l’incontro con la poetessa Franca Mancinelli, il fotografo Elio Ciol e altri testimoni locali. Conduce il poeta e scrittore Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge.
Partendo dalla poesia di Pasolini in friulano “Il dì da la me muàrt” [Il giorno della mia morte], ascolteremo la voce della giovane poetessa Franca Mancinelli che racconta dove la sua vita più a fondo è legata alla poesia, e spiega perché. Pasolini lega un’allusione alla morte all’immagine dei tigli di un viale alberato, alle loro foglie, alla natura che muta, alla giovinezza umana, alla sospensione tra sogno e realtà. La poetessa Franca Mancinelli ritrova lo stesso sentimento in tutto ciò che il mare restituisce lungo la spiaggia di Baia Flaminia a Pesaro dove, passeggiando d’inverno, vi scorge foglie, fossili, tronchi e rami levigati, pezzi di reti, boe, conchiglie rotte, persino scarpe. «È come un ossario – commenta – un cimitero comune dove ogni confine tra esseri viventi, umani, animali, vegetali o minerali, si confonde e si perde».
Nel corso degli incontri, organizzati in collaborazione con le Amministrazioni comunali di San Vito al Tagliamento e Casarsa della Delizia, saranno proiettati due degli undici brevi video realizzati da Fondazione Pordenonelegge.it per il Progetto Pasolini undici#ventidue.
Ingresso libero, ma è suggerita la prenotazione su https://www.pordenonelegge.it/account/login
Info: www.pordenonelegge.it